Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 64 in 2 pagine

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Il romanzo della bambola

222197
Contessa Lara 25 occorrenze
  • 1896
  • Ulrico Hoepli editore libraio
  • Milano
  • paraletteratura - romanzi
  • UNICT
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Il romanzo della bambola

spettacolo. La gente, frettolosa ma allegra, entrava nelle botteghe e ne usciva carica d'involti. I pizzicagnoli avevano messo in mostra delle forme di cacio

Pagina 1

Il romanzo della bambola

Attilio le fece quel tiro, non avrebbe potuto davvero far nulla per lei. Ma gli fu grata almeno dell'intenzione: l'amor del prossimo è una virtù così

Pagina 100

Il romanzo della bambola

più; e per amministrare la giustizia bastano i giudici e i tribunali. Ma almeno noi altri poveri burattini che, sui teatri, facciamo la parte di

Pagina 102

Il romanzo della bambola

Ma non era scritto nel libro del destino che la Giulia dovesse finir così: perchè anche le bambole, come noi e come le bestie, hanno, a quanto pare

Pagina 105

Il romanzo della bambola

Ma dove andavano e quanto lontano, così sballottati ora qua or là? Per quali vie passavano? Nè la Giulia nè il suo buon amico lo potevano indovinare

Pagina 106

Il romanzo della bambola

Ma l'ottava s'arrestava a mezzo: Orlando non avea più voglia di proseguire; la Giulia appena appena avea voglia d'ascoltarlo: erano tutti e due in un

Pagina 109

Il romanzo della bambola

sorella, o la riprendeva perchè avea sbagliato; ma con buon garbo; tanto che fra loro non c'era mai una questione. Se alzavan la voce, era per cantare; e

Pagina 117

Il romanzo della bambola

accappattoio di crespo della China color limone; poi le tolse di capo la reticella, le disfece le trecce, ma per quanto si provasse e riprovasse, non seppe

Pagina 13

Il romanzo della bambola

venuta lì a cercarla per portarla con sè, come prima. Ma no; la Marietta passava senza nè anche voltarsi, spesso canticchiando; e quando la porta

Pagina 35

Il romanzo della bambola

inutile. Camilla stava là zitta a udir tutto. Era avvezza non soltanto a non chiedere mai nulla, ma neppur quasi a desiderare cosa al mondo; anzi, s'era

Pagina 41

Il romanzo della bambola

di quaderni con de' libri scolastici. Ma c'era in questa cameretta tant'ordine e tanta pulizia che la si guardava con piacere; non un atomo di

Pagina 45

Il romanzo della bambola

Ma, in vece, Camilla, che non era affatto ghiotta, pensò subito di comprare con quel soldo una cosa alla Giulia. Che cosa? Questo era il difficile

Pagina 53

Il romanzo della bambola

davvero una creatura umana. A quella piccola voce la bambina sorrise; e sorridendo e premendosi la bambola, s'addormentò; ma la tosse le seguitava nel sonno.

Pagina 57

Il romanzo della bambola

delle mie creature malata come la sua, non so che cosa farei! La Cerchi si morse le labbra, ma si contenne. - Io faccio quello che posso per Camilla

Pagina 59

Il romanzo della bambola

piccola malata. - Sì, Camilla non è cattiva, non dico; ma, io vorrei non aver figliuoli - disse la signora Amalia, che appunto poco prima aveva finito

Pagina 67

Il romanzo della bambola

quando, un rumor di voci e di passi giungeva fino a lei, dal resto della casa. Ma subito le voci s'affievolivano; s'allontanavano i passi; non era, no

Pagina 73

Il romanzo della bambola

franchi. Dunque, dieci lire. - Ma non l'ho mica rubata, io, la roba! - seguitava a sbraitare la signora Amalia. - Neanche io rubo la moneta - rispose

Pagina 75

Il romanzo della bambola

protestò, non pregò, ma rifece lesta le piccole scale e si mise subito a rimendar solette. Ne' due giorni che la fanciulla dovè fare il suo còmpito

Pagina 79

Il romanzo della bambola

le era rimasto un gran desiderio d'affetto: ma un affetto che non poteva aver che fare con la Rachele. - Fortuna che non dovrò mai dire t'amo a

Pagina 81

Il romanzo della bambola

recenti disgrazie, non osava interrogare il nuovo venuto. Ma questi, senza punto scomporsi, incominciò:

Pagina 91

Il romanzo della bambola

- Ahimè! mi ci mancava questa, adesso, di capitar con un matto! - pensò la Giulia malinconicamente. Ma l'altro, non udendo risposta: - Insomma - urlò

Pagina 92

Il romanzo della bambola

lei, per selve, per monti, per piani; ma ogni cinque passi, tàffete! eccotene un altro che mi si parava davanti per impedirmi il cammino. Erano, si

Pagina 93

Il romanzo della bambola

tirava buccie di cocomero, in segno d'ammirazione; ma, in tanto, Angelica fuggiva, e non c'era più verso di rintracciarla. - Un profondo sospiro s'esalò

Pagina 94

Il romanzo della bambola

sola corona di Carlo Magno valeva di più. Girammo ancor qualche mese per la Ciociaria, per i castelli romani: ma cosa vuoi? Il nostro padrone non c'era

Pagina 95

Il romanzo della bambola

bellezza nè d'altro. Il burattino non fece parola, ma rifletteva di certo alle parole della bambola: alla fine, quasi rispondendo piuttosto a' suoi stessi

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spettacolo. La gente, frettolosa ma allegra, entrava nelle botteghe e ne usciva carica d'involti. I pizzicagnoli avevano messo in mostra delle forme di cacio

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Attilio le fece quel tiro, non avrebbe potuto davvero far nulla per lei. Ma gli fu grata almeno dell'intenzione: l'amor del prossimo è una virtù così

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Il romanzo della bambola

più; e per amministrare la giustizia bastano i giudici e i tribunali. Ma almeno noi altri poveri burattini che, sui teatri, facciamo la parte di

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Il romanzo della bambola

Ma non era scritto nel libro del destino che la Giulia dovesse finir così: perchè anche le bambole, come noi e come le bestie, hanno, a quanto pare

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Il romanzo della bambola

Ma dove andavano e quanto lontano, così sballottati ora qua or là? Per quali vie passavano? Nè la Giulia nè il suo buon amico lo potevano indovinare

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Il romanzo della bambola

Ma l'ottava s'arrestava a mezzo: Orlando non avea più voglia di proseguire; la Giulia appena appena avea voglia d'ascoltarlo: erano tutti e due in un

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sorella, o la riprendeva perchè avea sbagliato; ma con buon garbo; tanto che fra loro non c'era mai una questione. Se alzavan la voce, era per cantare; e

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accappattoio di crespo della China color limone; poi le tolse di capo la reticella, le disfece le trecce, ma per quanto si provasse e riprovasse, non seppe

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venuta lì a cercarla per portarla con sè, come prima. Ma no; la Marietta passava senza nè anche voltarsi, spesso canticchiando; e quando la porta

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inutile. Camilla stava là zitta a udir tutto. Era avvezza non soltanto a non chiedere mai nulla, ma neppur quasi a desiderare cosa al mondo; anzi, s'era

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Il romanzo della bambola

di quaderni con de' libri scolastici. Ma c'era in questa cameretta tant'ordine e tanta pulizia che la si guardava con piacere; non un atomo di

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Il romanzo della bambola

Ma, in vece, Camilla, che non era affatto ghiotta, pensò subito di comprare con quel soldo una cosa alla Giulia. Che cosa? Questo era il difficile

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Il romanzo della bambola

davvero una creatura umana. A quella piccola voce la bambina sorrise; e sorridendo e premendosi la bambola, s'addormentò; ma la tosse le seguitava nel sonno.

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Il romanzo della bambola

delle mie creature malata come la sua, non so che cosa farei! La Cerchi si morse le labbra, ma si contenne. - Io faccio quello che posso per Camilla

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Il romanzo della bambola

piccola malata. - Sì, Camilla non è cattiva, non dico; ma, io vorrei non aver figliuoli - disse la signora Amalia, che appunto poco prima aveva finito

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Il romanzo della bambola

quando, un rumor di voci e di passi giungeva fino a lei, dal resto della casa. Ma subito le voci s'affievolivano; s'allontanavano i passi; non era, no

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Il romanzo della bambola

franchi. Dunque, dieci lire. - Ma non l'ho mica rubata, io, la roba! - seguitava a sbraitare la signora Amalia. - Neanche io rubo la moneta - rispose

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Il romanzo della bambola

protestò, non pregò, ma rifece lesta le piccole scale e si mise subito a rimendar solette. Ne' due giorni che la fanciulla dovè fare il suo còmpito

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Il romanzo della bambola

le era rimasto un gran desiderio d'affetto: ma un affetto che non poteva aver che fare con la Rachele. - Fortuna che non dovrò mai dire t'amo a

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recenti disgrazie, non osava interrogare il nuovo venuto. Ma questi, senza punto scomporsi, incominciò:

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Il romanzo della bambola

- Ahimè! mi ci mancava questa, adesso, di capitar con un matto! - pensò la Giulia malinconicamente. Ma l'altro, non udendo risposta: - Insomma - urlò

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Il romanzo della bambola

lei, per selve, per monti, per piani; ma ogni cinque passi, tàffete! eccotene un altro che mi si parava davanti per impedirmi il cammino. Erano, si

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Il romanzo della bambola

tirava buccie di cocomero, in segno d'ammirazione; ma, in tanto, Angelica fuggiva, e non c'era più verso di rintracciarla. - Un profondo sospiro s'esalò

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Il romanzo della bambola

sola corona di Carlo Magno valeva di più. Girammo ancor qualche mese per la Ciociaria, per i castelli romani: ma cosa vuoi? Il nostro padrone non c'era

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bellezza nè d'altro. Il burattino non fece parola, ma rifletteva di certo alle parole della bambola: alla fine, quasi rispondendo piuttosto a' suoi stessi

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